Verso la metà del ‘700 provvide ad abbellire la Chiesa, con corredo di arredi e paramenti. Nel 1744 istituì il “Monte Frumentario” a vantaggio delle famiglie in difficoltà economiche. I Monti Frumentari erano, praticamente, una variante dei Monti di Pietà, che ebbero molta diffusione ed importanza a partire dal sec. XIV in poi. Presenti in tutta Europa, concedevano alle classi più povere prestiti in pegno a condizioni vantaggiose ed evitavano il disperato ricorso ad usurai, in tempi del tutto privi di assistenza sociale.
Iniziò con una assegnazione iniziale di dieci rubbie di grano e la concessione di un locale ad uso magazzino, in compenso a spese del “Mons Frumentatius” venivano fatte celebrare ogni anno tre SS. Messe in suffragio del fondatore e dei suoi eredi. I prestiti venivano effettuati concedendo due staja di grano rasi, contro uno raso ed uno colmo alla restituzione. Il grano doveva essere “sconcio”, cioè vagliato.
Il Monte era amministrato dalla Comunità, e per essa dai suoi Priori, i quali eleggevano un incaricato chiamato “Montista”, da scegliersi ogni anno, ad ottobre dal “bussolo”, cioè tirato a sorte. Il Montista doveva prendere in consegna il magazzino, fare le distribuzioni e ricevere le restituzioni, tenendone esatto conto. In compenso riceveva due staja di grano. Alla fine di ogni anno doveva presentare il resoconto ai Priori della Comunità i quali lo sottoponevano al Marchese per l’approvazione.
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