Stemma Boncompagni Ludovisi

Storia - proprietari del castello nel tempo - BIBLIOGRAFIA

Il primo Bourbon del Monte insediatosi a Trevinano, come già detto, fu il Marchese Gian Mattia, che aveva il diritto di “patronato” sulla Chiesa parrocchiale, già concesso da Papa Pio IV ai Monaldeschi, con il diritto di presentare al Vescovo il nuovo parroco e l’obbligo di provvedere, a proprie spese, al mantenimento della parrocchia. Aveva anche il diritto di presentare ogni anno al Vescovo, d’intesa con il Consiglio della Comunità, il predicatore della Quaresima al quale passava il compenso dovuto.

Ecco, l’elenco dei titoli con i quali si fregiava il Marchese Paolo Antonio Bourbon del Monte nel 1790: “Marchese di Monte S. Maria, Lippiano, Marzana, Gioiello, Torri, Patena e suoi annessi, Conte di Mealla e Monte Fiore, Barone di Trevinano”. I Bourbon del Monte, avendo così tante possibilità di scelta non risiedevano abitualmente a Trevinano, e solo raramente si recavano per vedere l’operato del loro amministratore ( un “ministro” e un “giudice”, cioè fattore e guardiano) ed a riscuotere oltre ai proventi delle terre anche mezzo scudo per ogni famiglia, come segno di dominio. Gli estesi boschi di quercia e cerro che circondano Trevinano hanno costituito lungo i secoli una grande fonte, inesauribile, di guadagno per i proprietari e di continuo e sicuro, anche se faticoso, lavoro per i braccianti. In soli tre anni dal 1824 al 1827 nella selva del marchese furono tagliate ben 17.000 alberi!

Il Canonico di S. Pietro, marchese Arimberto Bourbon del Monte mostrò più di ogni altro l’interesse per Trevinano.

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  • A - portale d'ingresso cinquecentesco
  • B - parte del palazzo poi adibita a fattoria
  • C - ingresso del Castello
  • D - torri angolari con pianta bastionata a freccia
  • E - giardino
  • F - banco di materiale sedimentario "la balza"