Pochi anni dopo, il 26 giugno 1598, il Vescovo di Orvieto, Cardinal Giacomo Simoncelli, acquistava l’altra metà del territorio. Agli eredi Monaldeschi dovette, comunque restare un quarto delle originarie proprietà.
Le lotte che insanguinarono le quattro fazioni o rami in cui si era divisa la famiglia dei Monaldeschi portarono all’abbatDurante il XVII sec. Si ha notizia di un nuovo attacco alle mura di Trevinano da parte delle truppe del Duca di Parma e Piacenza Odoardo Farnese, deciso a riprendersi il Ducato di Castro che gli era stato occupato da Urbano VIII Barberini. Le cronache raccontano di una strenua difesa effettuata soprattutto dalle donne del paese, essendo gli uomini al lavoro nei campi. Fu un assedio che, grazie alla naturale posizione del borgo cinto da mura con torrioni circolari, oggi scomparsi, ebbe successo sulle truppe farnesiane, molto meglio armate, che oltretutto contarono varie perdite sotto gli spalti.
Una pianta del 1643 disegnata da Pietro Paolo Drei, inviato al seguito dell’ingegnere militare pontificio Cardinale Maculano, con l’intento di apportare migliorie alla cinta muraria subito dopo l’attacco dei soldati del Farnese, mostra il Castello già trasformato in palazzo e con i due torrioni angolari, baluardati, come li vediamo ancora oggi. La porta settentrionale, laterale del castello era stata adibita ad unico ingresso del palazzo come all’intero paese, mentre quella vicina di S.Lorenzo era stata “terrapienata” e fortificata esternamente perché evidentemente ritenuta meno sicura.
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